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La raccolta dei sonetti di Edmund Spenser rappresenta un canzoniere legato alla tradizione petrarchesca eppure capace di rileggere con originalità il dialogo amoroso. Un sentimento di appassionata religiosità muove il testo, un lungo corteggiamento che diventa occasione per attraversare lo scontro tra ordine e caos, la consapevolezza della caducità della vita umana scandita da un tempo inesorabile, fino alla ricerca di un'armonia che nella poesia e nell'amore trova la sua pace. La lingua vibrante dell'autore della Regina delle fate rivive nella traduzione di Luca Manini, studioso dell'opera spenseriana, che firma anche l'introduzione e gli apparati che completano il volume.